venerdì 30 aprile 2010

MondoTondo

fino al 4.VII.2010
Pao
Milano, Galleria Prospettive d’Arte

MondoTondo: Tondo come gli occhi sgranati con cui Pao si guarda intorno. E nel riflesso delle superfici concave o convesse anche lo spettatore si rispecchia e si riscopre più tondo...

Il popolo di Facebook ha potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo: il piccolo Peo è tornato a casa in tempo per apparire alla prima personale dedicata al suo papà, Paolo Bordini, in arte Pao (Milano, 1976, vive e lavora a Milano), writer milanese che ha iniziato negli anni Novanta a trasformare con un tocco di bomboletta i paracarri meneghini in tondi pinguini. Così, anche a chi non conoscesse l’epopea thriller – tra rapimenti e inseguimenti - andata in scena sulla pagina di Pao all’interno del famoso social network, può esser capitato un incontro fortuito con le street opere tra le vie di Milano: non solo i pinguini di Porta Genova, di Bovisa o della Statale, ma angurie, palle da biliardo, delfini... tutti ancorati saldamente al suolo e pesanti non meno di 200 kg. Eppure il peso non ha spaventato gli appassionati che nell’arco degli anni hanno quasi portato i pinguini urbani all’estinzione e hanno costretto Pao ad annunci ed appelli per ritrovarli. Negli ultimissimi anni il writer ha però affiancato al cemento anche altri supporti, alcuni più tradizionali come tela e gesso, e i suoi lavori hanno temporaneamente lasciato la strada – dove ha spesso realizzato murales di grande impatto in sinergia con altri writers milanesi come TvBoy Ivan - per entrare nelle gallerie.
Le oltre 40 opere esposte emergono dalla superficie bianca delle pareti della Galleria Prospettive d’Arte come bolle che ne increspano la normalità: sono gli occhi gialli del gigantesco alligatore semisommerso in modo sornione nella parete d’ingresso o il draghetto di Bubble Bubble rimasto intrappolato nella sua bolla, fino alle sedie affamate che aspettano esausti quanto incauti visitatori.
Attraverso la convessità del dorso di una rossa coccinella o la concavità di un profondo formicaio, i piani si compenetrano e la fantasia sporge fino a toccare, a cozzare con la realtà. Ecco così il dilagare di una banda di personaggi cartoon che hanno traslocato dalla strada alla tela, seguendo Pao in un percorso di studio e crescita lungo non linea decisamente non retta: carote ciclopiche, pinguini in abito business, pomodori volanti e ridenti matrioske che circondano, tra gli altri, il ritratto di Letizia Moratti. In “I Lav Milan” Pao tagga il sindaco di Milano: un modo irreverente ma interlocutorio per parlare di arte e dei suoi spazi all’interno della città.
Una volta esaurito il percorso della mostra, lungo i due piani dell’esposizione, attenzione infine a non perdere la sorpresa “nascosta” nel sottoscala. Solo un dubbio: l’ambiente razionale e ordinato della mostra, con le opere illuminate dalle luci quasi asettiche della galleria, contribuisce purtroppo a smussare il potere  disarmante che solo un pinguino che spunta all’improvviso dall’asfalto grigio di Milano può avere.

Nessun commento:

Posta un commento