sabato 15 ottobre 2011

Shanghai - post-it di viaggio

Partendo per la Cina per la prima volta, mi sono resa conto di portare con me un bagaglio di immagini, opinioni, preconcetti che, credo, in misura e in forme diverse, ognuno di noi ha sviluppato verso un Paese tanto lontano geograficamente, ma ormai per molti aspetti parte integrante del nostro vivere quotidiano. Una volta arrivata in quello è stato il Celeste Impero, ho avuto quindi bisogno di un po’ di tempo per mettere a fuoco la realtà che mi circondava, epurata dal filtro applicato dal comune immaginario occidentale che nella mia testa tendeva a sovrapporsi. E mentre la vista si faceva più nitida, ho potuto scattare la fotografia – un rapido scatto, certo, fatto di sensazioni colte al momento, nulla a che vedere con un’analisi oggettiva e strutturata – di un Paese dove ogni persona si porta sulle spalle la responsabilità della propria riuscita come di quella della collettività, accettando il compromesso di sottomettere parte della propria individualità – e parte della propria libertà – ad un progetto corale di progresso materiale. Al ritorno da Hefei e Shanghai, alleggerita del bagaglio con cui ero partita, ho avuto modo di portare a casa con me la meraviglia provata davanti ai grattacieli che toccano il cielo e l’enormità di città che non hanno eguali in Italia, l’entusiasmo delle persone che ho incontrato e che hanno voluto condividere con me i loro progetti,  la curiosità degli studenti cinesi che spesso ti fermano per strada per chiederti da dove vieni, cosa ci fai lì, cosa succede in Europa, se ti piace il loro Paese... il profumo delle foglie di tè, la cui fragranza mi ha accompagnato per tutto il viaggio, il sapore goloso dello zenzero e della salsa di soia nei diversi piatti della cucina locale che ho guardato a volte con sospetto (le famose orecchie di maiale alla julienne!) più spesso con l’acquolina in bocca...e soprattutto la voglia di tornare in un Paese ancora tutto da scoprire... 

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