
Fu così che gli occhietti miopi ed esoftalmici di Carlo Pizzetti - che gli amici una volta chiamavano Fish - si spalancarono stupefatti mentre il cuore mancava un colpo, proprio mentre Pierpaolo Zanchi - un tempo per tutti lo Zippo - quasi si strozzava con la sua caramella al muschio islandese soffocando una bestemmia a mezzavoce, nell'attimo stesso in cui Giulio Barlocco - mio padre, che nei suoi anni d'oro tutti conoscevano come il Perla - iniziava a sudare copiosamente incollandosi alla poltrona di cuoio strategicamente posizionata davanti alla TV ora ignorata.
Solo una busta rimase sigillata, abbandonata muta nella cassetta già piena di volantini strillanti vecchie promozioni: Giuseppina Pigliafreddo - la strepitosa Ice Scream dalle lunghe gambe e dalla voce di miele e schegge di vetro - non sarebbe più tornata a casa per aprirla e stupirsi. Ma la lettera ancora non lo sapeva.
...continua...
certe lettere non lo sanno mai
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